Concerti
ENSEMBLE EASY OPERA
Violino, Gabriele Totaro
Contrabbasso, Paolo Gastaldi
Clarinetto, Paolo Montagna
Fagotto, Giovanni Garino
Tromba, Mattia Gallo
Trombone, Mauro Dighero
Percussioni, Matteo Lerda
Attori, Elisabetta Pia e Loris Gallo
Danzatrice, Alice Tiranti
Direttore, Paolo Fiamingo
I. STRAVINSKY
La storia del soldato
storia da essere recitata, suonata e danzata
La storia del soldato (Histoire du soldat) è un’opera composta da Igor Stravinskij nel 1918, durante l’esilio
in Svizzera, su libretto in francese di Charles-Ferdinand Ramuz. Alla fine della Grande Guerra, trovatosi in
ristrettezze economiche, il compositore pensò di creare un piccolo teatrino ambulante – non poteva certamente pensare a costose messe in scena –, sostenuto solo dalla musica di sette strumentisti con i quali realizzare uno spettacolo che potesse essere facilmente allestito in varie località, compresi i villaggi e paesini montani. Fu così che nacque uno dei lavori più originali dell’intera produzione del musicista russo.
LA TRAMA
La vicenda s’ispira al mondo delle favole russe, l’argomento e il contenuto riguardano l’umanità in genere e, in particolare, l’impossibilità dell’uomo di sfuggire al proprio destino.
Un soldato torna a casa in licenza, incontra il diavolo che lo convince a barattare il suo violino con un libro magico in grado di predire il futuro e di procurare denaro e potere. Il soldato dovrà restare con il diavolo tre giorni per insegnargli a suonare lo strumento. In realtà, senza accorgersene, rimane tre anni e una volta ritornato al proprio villaggio, non viene riconosciuto neanche dalla madre, mentre la fidanzata si è sposata con un altro e ha dato alla luce due bambini. Gli ricompare il diavolo (nelle vesti di un ricco mercante di bestiame), che lo incita ad usare il libro magico, dal quale otterrà ricchezza e potere, ma non la felicità. Diventato ricchissimo, il soldato incontra di nuovo il diavolo sotto forma di una vecchia mezzana, che prova a vendergli un violino.
Il soldato riconosce il proprio strumento, lo compra, ma resosi conto di non essere più in grado di suonarlo, s’infuria, lo lancia al diavolo, distrugge il libro e rompe l’incantesimo.
Si rimette poi in cammino, convinto, perché ha infranto l’incantesimo del libro magico, di essersi liberato definitivamente del diavolo e di ricominciare daccapo a vivere in modo autentico. Giunge in un regno il cui re ha promesso in sposa la propria figlia a chi riuscirà a guarirla da una misteriosa malattia.
Tuttavia, anche il diavolo si trova in questa città, come violinista. Il soldato lo sfida a carte, perde ma lo fa ubriacare, riuscendo a recuperare il violino, con cui si reca al capezzale della principessa e suona alcuni brani che ridanno vita alla malata e la fanno danzare. Ricomparso il demonio, questa volta nelle sue peculiari vesti, il soldato lo costringe a ballare al suono del violino, fino a farlo cadere esausto. Il soldato e la principessa si sposano, ma sulla loro felicità grava la maledizione del diavolo, che scaturirà dal desiderio, espresso dalla principessa, di conoscere la madre e il villaggio dello sposo. Superato il confine del regno, infatti, il diavolo lo attende al varco e al suono di una marcia trionfale lo porta via per sempre, realizzando la promessa iniziale.
Paolo Fiamingo, dopo i diplomi col massimo dei voti presso il Conservatorio di Torino si è perfezionato in pianoforte con Vincenzo Vitale e in direzione d’orchestra con Julius Kalmar. È laureato in lettere moderne. Ha tenuto concerti in tutta Europa, negli Stati Uniti, Cina e Giappone, in sale come il Teatro Regio di Torino, l’Athenaeum di Bucarest, il Conservatorio Tchajkovskij di Mosca, l’Auditorium Nacional di Madrid, la Kioi Hall di Tokyo, lo Shanghai Grand Theatre.Ha diretto le Filarmoniche di Bacau e Craiova (Romania), la “Libera Chamber Orchestra”di Tokyo, la “ Qingdao Symphony Orchestra” (Cina), la “Symphony Orchestra of Zabrze Philarmonic” (Polonia) e in Teatri come il Regio di Parma, il Ponchielli di Cremona, il Mitaka Arts Center di Tokyo. Ha collaborato con la RAI di Torino, il Teatro “G. Verdi” di Trieste e il NCPA di Pechino. Dal 2011 al 2017 è stato maestro collaboratore all’Arena di Verona. È direttore musicale dell’OSAI e docente al Conservatorio di Torino.