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Eventi per le scuole

Progetti scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado

L’iniziativa “Musica nelle scuole” vuole portare la musica negli indirizzi elementari. Il percorso didattico prevede delle lezioni volte a sviluppare l’orecchio ritmico, melodico e armonico e lezioni di strumento (violino, chitarra, tastiera e flauto traverso), affiancate nell’ultima parte dell’anno scolastico dall’attività orchestrale.

Si è inoltre sviluppato il percorso Orchestrando Kids per chi intende avvicinarsi allo studio degli strumenti a fiato quali tromba, trombone, euphonium, corno, bassotuba, flauto e clarinetto e delle percussioni.

Il progetto “Orchestrando”, per gli studenti della scuola secondaria di primo grado propone agli studenti un percorso di studi degli strumenti a fiato. È prevista la possibilità di scegliere, insieme agli insegnanti, tra tromba, trombone, euphonium, corno, bassotuba, flauto e clarinetto. Oltre alle lezioni di strumento sono previste sessione di musica d’insieme.

La musica salva la vita

Assieme a questi progetti, la Fondazione Fossano Musica propone alcuni delle proprie produzioni proprio al pubblico dei più piccoli (scuole dell'infanzia e primarie) perchè crede fortemente nel valore della musica di insieme e, proprio per questo motivo, ha scelto di produrre uno spettacolo che ne trasmettesse i valori intrinsechi e che potesse coinvolgere un più vasto pubblico con particolare attenzione ai giovani o giovanissimi, La musica salva la vita.

Nell'ottobre del 2019 sono state eseguite tre repliche presso il Teatro i Portici di Fossano, per gli studenti delle scuole primarie di Fossano (e non solo).

Abbiamo raccolto alcune impressioni degli studenti che hanno assistito al concerto,

“Giovedì 10 ottobre, noi classi della scuola media di Cervere, ci siamo recate al teatro di Fossano per assistere allo spettacolo-concerto “La musica salva la vita”. Gli strumenti, come il flauto traverso, il clarinetto e il piano, erano accompagnati da una storia che ci ha colpiti molto: Josè Antonio Abreu, ha fondato nel suo poverissimo paese (il Venezuela) una piccola orchestra che ha attirato ragazzi di strada, dando loro una nuova vita ed una grande passione, quella per la musica. Abreu ci ha insegnato che se si insegue con tenacia un sogno, la nostra vita è più completa e ci sentiamo davvero realizzati” – Elisabetta e Ilaria

“Mi hanno colpito molto le storie narrate e il messaggio che ha trasmesso, la musica era bellissima e tutta l’orchestra è stata molto brava!” – Chiara

“Il concerto mi è piaciuto moltissimo, mi ha trasmesso la sensazione di essere in un sogno che prendeva vita. I musicisti e il narratore, diretti dal direttore, davano un’atmosfera splendida” - Chiara

“Mi ha colpito che ragazzi così giovani sapessero suonare già così bene in un’orchestra. Mi sono piaciute molto le canzoni e anche il modo in cui il direttore dirigeva. Il messaggio che hanno voluto trasmettere è che la musica è riuscita a salvare molte vite” – Martina

 

“La storia di Abreu ci ha emozionati – commentano i giovani studenti -: ci ha reso consapevoli della nostra fortuna, ci ha permesso di conoscere meglio la realtà di un paese diverso dal nostro, ci ha fatto apprezzare la forza travolgente della musica suonata insieme da adulti e bambini che condividono una passione. Abbiamo capito che l’educazione dei poveri non deve essere un’educazione povera”. A scuola si può imparare anche questo: la musica a volte può salvare la vita delle persone” – Classe 3° C scuola Media Cervere

Cartoons time

Lo spettacolo “Cartoons Time”, ideato e progettato dallo staff della Fondazione Fossano Musica, porta in scena brani musicali tratti dai più famosi Cartoni Animati. Appositamente arrangiate in chiave Jazzistica, tali canzoni sono magistralmente interpretate da due cantanti supportati da un’orchestra di fiati e da una sezione ritmica.

Il pubblico avrà quindi il piacere di riascoltare dal vivo quelle intramontabili composizioni che ancora oggi incantano grandi e piccini e che si sono inserite a pieno titolo nella storia della Musica Moderna.

Per questa ragione lo spettacolo, oltre ad essere un’ottima occasione per trascorrere piacevolmente una serata allietati da una musica senza tempo, diventa un invito ad apprezzare la Musica stessa come elemento di completamento di una formazione culturale, quello strumento attraverso il quale stimolare, anche solamente attraverso l’ascolto e non per forza con la più pratica esecuzione e riproduzione, una crescita e uno sviluppo della creatività e della sensibilità.

Programma Musicale

  • Looney Tunes Opening
  • When you wish upon a star – da “Pinocchio”
  • Someday my prince will come – da “Biancaneve”
  • The pink panther – da “La Pantera Rosa”
  • Why don’t you do right – da “Chi ha incastrato Roger Rabbit?”
  • In fondo al mar – da “La Sirenetta”
  • Lion king medley – da “Il Re Leone”
  • Un amico come me – da “Alladin”
  • Il mondo è mio – da “Alladin”
  • Lo stretto indispensabile – da “Il Libro della giungla”
  • Once upon a dream – da “La bella addormentata”
  • Cruella Demon – da “La carica dei 101”
  • I sogni son desideri – da “Cenerentola”
  • Flintstone’s theme
  • Beauty and the beast – da “La bella e la bestia”
  • Tutti quanti voglion fare Jazz – da “Gli aristogatti”
  • Zero to hero – da “Hercules”

 

Francesco, Luigi Camillo, Maria, Gerardo, Norberto, Giuseppe, Arturo e il Rock

C’era una volta, nel 1789, più o meno in maggio, un giovane principino di 8 anni che viveva in Francia. La sua casa era un vero e proprio castello. Suo padre aveva un nome francese: Louis Henry d’Aubignè, marchese di Villandry. Quindi il nostro giovane viveva nel castello di Villandry.

Louis Henry, il padre, discendente di Giovanni il Bretone, era sempre molto impegnato in faccende Reali e sua madre, Angelique, amante della Corte di Luigi XVI e sua moglie Maria Antonietta, era invece molto impegnata nella vita di corte, fatta di feste, passeggiate, incontri culturali e spesso soggiornava a Parigi con il marito. Il principino rimaneva quindi con la servitù del castello composta da almeno 30 persone tra cuochi, massaie, sarte, lavandaie, boscaioli, giardinieri (c’erano infatti ben tre grandi giardini famosi in tutta la Francia). Tutti erano guidati dal maggiordomo Hugo che si occupava oltre che dell’organizzazione del castello, anche dell’educazione del principino.

Ma non vi ho ancora detto come si chiama il nostro principino.

Ecco!  Questo è davvero un problema…. Anzi….. il problema!!!!!

Il suo nome era Francesco, Luigi, Camillo, Maria, Gerardo, Norberto, Giuseppe, Arturo…. Conte d’Aubignè.

Era stato chiamato così perché in Francia si pensava che più nomi venissero assegnati ai bambini, più importante sarebbe risultata la persona e così mettendo insieme i nomi dei nonni, zii, prozii ecc  era nato Francesco, Luigi, Camillo, Maria, Gerardo, Norberto, Giuseppe, Arturo Conte d’Aubignè. Il marchese Louis Henry, suo padre, pretendeva che tutti lo chiamassero con il nome per intero e quindi, essendo un grande amante e cultore della musica, aveva anche assunto nel castello otto musicisti e dato ai loro strumenti musicali uno dei nomi del principino.

Ecco a voi Francesco il flauto, Luigi il violino, Maria la chitarra, Gerardo il clavicembalo, Camillo il trombone, Giuseppe il clarinetto, Norberto il flicorno e Arturo il tamburo.

Tutte le mattine Hugo il maggiordomo, dopo la colazione, si occupava dell’educazione del principino, una vera e propria scuola ma con solo UN alunno: Letteratura francese, Storia, Scienze, Matematica e specialmente Musica. Nel pomeriggio Giardinaggio ed Educazione fisica che comprendeva tiro con l’arco, andare a cavallo, tirare di spada ecc.

Immaginiamo ora di essere con il principino che sta per entrare nella stanza della Musica e viene accolto dagli strumenti musicali e dai loro maestri.

“Che bello!!” disse Francesco, Luigi, Camillo, Maria, Gerardo, Norberto, Giuseppe, Arturo

“È davvero bello quando suonano da soli e poi tutti insieme: e poi ognuno di loro porta un pezzo del mio nome. Sono davvero un ragazzino fortunato” disse,  ma…. C’era qualcosa ancora che avrebbe cambiato, ma non sapeva cosa, lo sentiva dentro. 

Seguì poi con attenzione la lezione del maggiordomo Hugo: “Vedi, quello che hai sentito non è casuale: è frutto di suoni che vanno d’accordo tra loro. Il faut savoir le combinè bien ensemble, come fa il nostro cuoco Gaston BienCouit con gli ingredienti della cucina. Allora sì che mangeremo un buon pranzo. A propos,  c’est midi et le déjeuner est certainement servi. Allons nous !! Che vuol dire  « a proposito è mezzogiorno e il pranzo sarà sicuramente servito, Andiamo !! » Un giorno di luglio di quell’anno, c’era molto fermento al Castello e tutti parlavano agitati della « Rivoluzione ». 

Il principino chiese a Tinette, la sua cameriera, cosa stesse succedendo, cos’era la Rivoluzione. Tinette non aveva capito bene ma gli disse che ora c’era aria nuova: 

le cose vecchie venivano cambiate, tutto si rinnovava. Francesco, Luigi, Camillo, Maria, Gerardo, Norberto, Giuseppe, Arturo pensò che forse, finalmente, anche il suo nome così pesante da sostenere, avrebbe potuto risentire di questa aria nuova.

Quella notte di luglio si addormentò a fatica. La rivoluzione gli era entrata in testa ed iniziò a sognare cose mai viste, mondi del futuro. La mattina si svegliò  con in testa una parola incomprensibile che per lui non aveva significato: ROCK!

Che sia una parola magica, pensava tra sé e sè??!! Sembrava una parola forte, da Rivoluzione!

Lo disse al maggiordomo Hugo durante la lezione del mattino : Hugo reagì in modo strano: “ssshh ne parle pas de ces choses est dangereux!!! La rivoluzione è pericolosa per gente come noi!!!! …. Potremmo passare dei brutti momenti!!!!

Il principino non capiva perché avremmo potuto passare dei brutti momenti. Hugo era molto misterioso e sembrava preoccupato. Bohh!. 

Francesco, Luigi, Camillo, Maria, Gerardo, Norberto, Giuseppe, Arturo sapeva che Rivoluzione è il giro che il Sole fa attorno alla Terra….. o no… forse è la Terra attorno al Sole…. Non aveva ancora ripassato bene quella lezione di Scienze.. non ne era sicuro!!!

Aveva però la sensazione che, quella che preoccupava Hugo, si trattasse di un altro tipo di Rivoluzione.

Passando nella sala della musica, a metà mattinata, sentiva un clima particolare…  elettrico direi.

Che fosse effetto della Rivoluzione?. 

Gli strumenti musicali erano pronti alla lezione: avevano però una strana luce: quasi brillavano, contenti.

Il principino si avvicinò a Camillo il trombone, lo accarezzò e sentì un brivido: Camillo cominciò a suonare in modo completamente diverso. Giuseppe il clarinetto non era più di legno ma di metallo e diceva di chiamarsi Adolfo!!! Anche Maria la chitarra aveva cambiato modo di suonare: ora picchiava giù su tutte le corde!!. Gerardo la imitava!! Francesco e Luigi insieme sembravano impazziti!.  Che dire di Nando il flicorno che ora si faceva chiamare tromba!! E Arturo? , sempre così composto e signorile, ora invece……

Forse tutto era legato al suo sogno? Alla Rivoluzione? Allora si ricordò di quella parola che dal mattino gli risuonava in testa e provò a dire forte nella sala: ROCK!!! Diciamola tutti insieme!!!

Hugo non sapeva che dire: mai nella sua vita di corte aveva visto una cosa simile, ma era davvero bello e conivolgente. Persino la servitù si era affacciata alla Sala della Musica per vedere cosa stesse succedendo.

La Rivoluzione aveva trasformato anche la musica. Quella di prima era molto bella, elegante, precisa, signorile ma quella della rivoluzione era ROCK!
Il principino decise allora di mettere il suo nome Francesco, Luigi, Camillo, Maria, Gerardo, Norberto, Giuseppe, Arturo così ingombrante in cantina.

D’ora in poi avrebbero sempre dovuto chiamarlo Conte Rocky!!!

 

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