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Produzioni

Oltre all’attività tradizionale, la Fondazione Fossano Musica, forte del successo degli spettacoli allestiti nel corso degli anni al termine di momenti particolarmente significativi dei percorsi formativi, ha iniziato proporre produzioni interamente proprie.

Dagli arrangiamenti dei brani, o la loro composizione, alla direzione artistica, la FFM propone a soggetti terzi una vasta gamma di concerti che si adattano ad essere inseriti nei cartelloni di rassegne indoor e all’aperto, a eventi privati e celebrazioni pubbliche. La FFM è altresì in grado di svolgere l’attività di direzione artistica di rassegne, festival ed eventi secondo i contenuti e le linee stabiliti con il committente.

La vasta esperienza del personale della FFM nell’organizzazione di eventi propri, l’ampio numero di produzioni interamente proprie e il numero di collaborazioni eccellenti che intrattiene con musicisti di fama internazionale, consentono di calibrare una programmazione variegata e adatta alle più svariate esigenze e tipologie di pubblico.

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La musica salva la vita

Musica e direzione: Nicola Ferro

Testo: Silvia Guberti

liberamente tratto dal libro di Ambra Radelli "La musica salva la vita" - il sistema delle orchestre giovanili in Venezuela"

Narratore: Pinuccio Bellone

Musicisti: FFM Orchestra (docenti e studenti)

“Quando la musica salva la vita. Questa è una storia di dolore, criminalità, povertà, emarginazione, solitudine, violenza, paura. Ma anche di passione, musica, libertà, amore, sogni, possibilità, speranza, riscatto. È la storia del Sistema. Negli anni 70 José Antonio Abreu Anselmi, o più semplicemente Abreu, partendo da Caracas, fondò un insieme di orchestre sparse in tutto il Venezuela per realizzare un sogno: salvare dalla strada della criminalità e del degrado milioni di bambini. Grazie a lui e al suo Sistema si avvicinarono alla musica ex carcerati, persone disabili, bambini provenienti da famiglie poverissime che senza una prospettiva di rinascita culturale non avrebbero avuto un futuro. La musica permise a queste persone di provare ad ascoltare e ad ascoltarsi, di prendere coscienza della dignità della loro vita e di smettere di essere “nessuno” per diventare “qualcuno”.

Su musiche scritte e dirette dal Maestro Nicola Ferro ed eseguite da un’orchestra di circa 30 elementi, la voce di Pinuccio Bellone racconta “El Sistema” che oggi conta 280 scuole nel mondo, 380 mila alunni, 500 orchestre ed ensemble tra le quali la famosa Orchestra sinfonica Simón Bolívar, 2 milioni di laureati tra i quali i giovani direttori d’orchestra Gustavo Dudamel, Diego Matheuz, Christian Vasquez e il contrabbassista Edicson Ruiz.

Al grido di “Insegnategli la musica!” Abreu ha creato un sistema virtuoso basato sull’insegnamento della musica nelle aree più degradate del Paese, nelle scuole, nelle carceri.

La Fondazione Fossano Musica crede fortemente nel valore della musica di insieme e, per questo motivo, ha scelto di produrre uno spettacolo che ne trasmettesse i valori intrinsechi e che potesse coinvolgere un più vasto pubblico con particolare attenzione ai giovani o giovanissimi.

“La musica salva la vita” è uno spettacolo adatto alla rappresentazione sia in teatro che in palcoscenici all’aperto.

Il progetto

Lo spettacolo è studiato per un numero variabile di musiciscti ed è strutturato per ospitare ance giovani strumentisti desiderosi di fare un'esperienza orchestrale a fianco di musicisti professionisti. È dunque possibile metterlo in scena sia autonomamente in teatri o palcoscenici diversi, sia adattarlo a percorsi didattici in favore delle scuole.

Prima esecuizone:  30 agosto 2019 – Fossano – Piazza XVII Marzo 1861

 

Omaggio a Lucio Dalla

Lucio Dalla (Bologna, 4/3/1943 – Montreaux, 1/3/2012): musicista, cantautore e attore italiano. Musicista di formazione Jazz, è stato uno dei più importanti, influenti e innovativi cantautori italiani. Alla ricerca costante di nuovi stimoli e orizzonti, si è addentrato con curiosità ed eclettismo nei più svariati generi musicali, collaborando e duettando con molti artisti di fama nazionale e internazionale. Autore inizialmente solo delle musiche, si è scoperto in una fase matura, anche paroliere e autore dei suoi testi.  Nell’arco della sua lunghissima carriera, che ha raggiunto i cinquant’anni di attività, ha sempre suonato da tastierista, sassofonista e clarinettista, sua grande passione fin da giovanissimo. La sua copiosa produzione artistica ha attraversato numerose fasi: dalla stagione “beat” alla sperimentazione ritmica e musicale, fino alla canzone d’autore, arrivando a varcare i confini dell’Opera e della musica lirica. Inoltre è stato un autore conosciuto anche all’estero ed alcune sue canzoni sono state tradotte e portate al successo in numerose lingue. In merito al suo legame con il Cinema si contano diciassette pellicole in cui il musicista figura come attore e altre dodici delle quali l’artista ha curato le musiche.

Il Progetto

La Fondazione Fossano Musica ha ideato un evento musicale per rendere omaggio ad uno dei più importanti musicisti e cantautori del panorama musicale italiano. Il progetto prevede la realizzazione di un concerto interamente dedicato al cantante bolognese; i musicisti e docenti della Fondazione Fossano Musica, affiancati da alcuni dei migliori studenti delle varie classi di strumento e canto, presenteranno alcune tra le più belle e famose canzoni scritte da Lucio Dalla e arrangiate per orchestra d’archi e fiati. Lo spettacolo, pensato in occasione del 2° anniversario della scomparsa dell’eclettico musicista, racconta non soltanto la storia dell’Uomo Dalla, ma si prefigge di presentare le conseguenze sociali e culturali generate dalla sua produzione musicale.

 

Il mestiere di vivere, omaggio a Cesare Pavese

Musica, Gianni Virone

Testo, Pierfrancesco Di Noia

Narratore, Pinuccio Bellone

I musicisti: Sonia Schiavone, voce | Gianni Virone, tenor sax, clarinetto e flauto | Roberto Regis, soprano e alto sax | Fulvio Chiara, tromba e flicorno | Sergio Chiricosta, trombone e conchiglie | Fabio Gorlier, pianoforte | Alessandro Chiappetta, chitarra | Francesco Bertone, contrabbasso | Ruben Bellavia, batteria

Correva il 1937, e parlare degli Stati Uniti, la potenza giudaico-capitalistica, in termini non graditi al regime, poteva essere oltremodo pericoloso. Questa operazione di interessamento alla cultura americana e alla sua diffusione avveniva in Italia soprattutto a Torino, dove operava un consistente gruppo di intellettuali in cui il mito americano era centrale per più di un aspetto interpretativo. Pavese, il deus ex machina dell'americanismo piemontese, operò fino alla metà degli anni trenta con le traduzioni degli scrittori statunitensi contemporanei e con "I saggi critici" trasforma il mito americano in "fede letteraria ed ideologica" e fede jazzologica, potremmo aggiungere. L'interesse più o meno forte per una forma culturale tipicamente americana quale è il jazz accomunò infatti intellettuali ed artisti molto diversi tra loro per interessi e discipline praticate, ma anche per mentalità e grado di impegno politico. Vedremo però che in alcuni casi - valgano da esempio più significativo quelli di Pavese, Mila, Soldati - il jazz costituì un riferimento culturale non indifferente. Il jazz "è la speranza dell'intero mondo musicale", secondo una celebre definizione di Leopold Stokowski…Citando l’affermazione “Quando non sai cos’è, allora è jazz!” del famoso Novecento, personaggio letterario nato dalla penna di Alessandro Baricco, crediamo sia importante accendere i riflettori su questo genere musicale. 

Fin dagli anni venti, ma in modo più radicato e consapevole a partire dal dopo guerra, nasce la grande tradizione jazzistica del nostro paese. Si accolgono e si rielaborano ritmi giunti da oltre oceano dando vita alla “nuova musica” che in quegli anni conquistò il paese.

Aperta ora alle suggestioni d’avanguardia, ora a impostazioni più consolidate, questa passione è rimasta intatta nei decenni e ancora oggi catalizza moltissimi cultori di una musica sempre “work in progress”. In questa essenza impalpabile, nella sua ricerca continua di emozioni tra suoni e dissonanze, si possono forse individuare le ragioni del fascino che il jazz ha sempre esercitato sui musicisti e su chi a vario titolo si avvicina a questo genere musicale.

Promuovendo questo progetto che unisce il jazz con la letteratura in genere, la Fondazione Fossano Musica vuole dare corpo e visibilità alle sonorità di una passione arrivata fino ad oggi grazie alla competenza ed impegno profuso da parte di molti musicisti, nella convinzione che la diffusione dell’arte e della cultura in tutte le sue espressioni sia un fattore indispensabile per lo sviluppo di un territorio di cui la FFM si sente parte integrante.

 

Orchestra FFM Classica

“La musica classica, costituita da innumerevoli capolavori, rappresenta la grande tradizione dell’arte dei suoni. Un patrimonio che al pari delle più alte forme di cultura, deve essere curato e salvaguardato per le generazioni future. Tutti i brani richiedono un adeguato stile interpretativo ed espressivo in cui emergono musicalità, tecnica, ritmicità individuali e di gruppo, alcuni degli aspetti su cui si lavora durante un percorso formativo.

Alla Fondazione Fossano Musica, oltre alle lezioni individuali, sono proposti corsi di musica d’assieme che permettono di migliorare la capacità di ascolto e di rafforzare il rapporto con il proprio strumento in un confronto virtuoso con altri musicisti. L’Orchestra FFM Classica è una di queste proposte che prosegue e conferma l’importanza di tale progetto che, grazie alla preziosa presenza del M° Julius Kalmar, carismatico direttore d’orchestra, unitamente alla professionalità e collaborazione dei docenti della FFM, offre agli studenti la possibilità di conoscere, sperimentare e crescere con la musica in un ambiente culturale in continuo fermento che da sempre appartiene e contraddistingue la nostra istituzione.”

 

Il rock'n'roll ha 100 anni?

Non una Storia del Rock and Roll come la potete trovare su molti libri e compilation discografiche, ma un’indagine a ritroso sulle sue radici e su come si proietta nel futuro, nel tentativo di togliere il R’n’R da quel "vuoto intorno" che l’industria discografica ha creato.

È necessario posizionare il R‘n’R in una linea temporale che lo collega alla musica nera di fine ‘800 (la prima ad essere prima scritta nel Ragtime e poi registrata) e lo proietta nel futuro in un filone ad oggi non ancora esaurito. Anche senza tener conto dei raduni dedicati al R’n’R “autentico” (come per es. il Summer Jamboree di Senigallia ) o a gruppi “ortodossi” come gli Stray Cats, si possono citare decine di esempi musicali in cui vediamo riemergere la traccia del R’n’R in artisti apparentemente lontani per formazione, immagine pubblica e anagrafe. Tutte le musiche da ballo dal Ragtime di fine ‘800 in poi e soprattutto il Boogie Woogie pianistico (il blues che si balla) nato negli anni ’20 del xx secolo, il Jive e il Jump Blues formano l’antecedente musicale all’avvento del R’n’R che, bisogna sottolinearlo sempre, è solo il lato musicale di un fenomeno sociale molto più articolato. La grande novità musicale (e il grande scandalo) del R’n’R sta nei timbri strumentali e nel volume. È la prima volta che una musica fa uso cosciente della tecnologia a disposizione. Nasce il basso elettrico in perfetto sincronismo con il R’n’R (1951) e anche se non viene adottato subito da tutti i contrabbassisti nel tempo avrà la meglio sullo strumento acustico proprio grazie alla maggior possibilità di volume sonoro (la chitarra elettrica era nata nel 1938); la linea basso-melodia suonata dal solo pianista boogie viene ora divisa tra basso e chitarra elettrica. La situazione della società USA alla fine degli anni ‘40, la scoperta della musica nera da parte dei bianchi nelle vesti di acquirenti di dischi e come discografici, lo strepitoso successo di Elvis Presley come sex symbol bianco, bello e spregiudicato, che ancheggia e ammicca come mai nessun ‘bravo ragazzo’ aveva mai osato fare prima in televisione, mezzo che per primo sa sfruttare al massimo…

Tutto questo deve tener conto di troppi elementi extramusicali

Più di qualunque altra musica il R’n’R non si può leggere alla luce dei soli fatti tecnico-musicali perché sarebbe velocemente liquidata come l’elettrificazione di una Musica che esisteva già 40 anni prima del 1950 (Il Boogie-Woogie) con in più elementi bianchi (Country). La novità vera fu di tipo razziale: cantanti bianchi resero vendibile la musica dei neri ai bianchi. Si tratta di uno dei primi fenomeni giovanili su larga scala e sicuramente il più possente per numeri. Il “baby boom” del 1945-’64 ha creato un’utenza enorme fatta di bambini che crescendo hanno formato una massa di acquirenti mai vista prima. Soprattutto era compatta nel richiedere nuove ed esclusive forme di intrattenimento giovanile. C’era più benessere, c’era il tempo per usare quell’intrattenimento richiesto, c’era la voglia di avere una musica diversa da quella dei genitori. Come tutte le rivoluzioni anche qui lo slogan è “basta con la Storia”, ma il R’n’R in realtà è legatissimo alle musiche precedenti. Questa musica ed il fermento sociale intorno ad essa sono una forza aggregatrice formidabile, basti pensare ai Beatles che si conoscono ed iniziano l’attività come fans del R’n’R….

Il progetto

Per raccontare e descrivere un genere musicale che ancora oggi condiziona la musica leggera contemporanea non bastano le parole, ma è necessaria la musica viva, quella suonata e cantata in diretta. È per questa ragione che un quintetto di incredibili musicisti proporrà un repertorio dinamico ed accattivante che riuscirà a raccontare la nascita, lo sviluppo e l’evoluzione di un genere musicale immortale: il Rock ‘n’ Roll! Il pubblico sarà catapultato avanti ed indietro nel tempo per scoprire quanto R ‘n’ R c’è in ogni genere musicale e, contemporaneamente, verranno messe in luce alcune delle più evidenti caratteristiche sociali dei diversi periodi storici a cui ci si approccerà. Un vero e proprio Spettacolo Musicale che vuole anche lanciare una proposta culturale a tutti gli spettatori.

Programma Musicale

  • Shake, Rattle and Roll – Big Joe Turner
  • Sweet home Chicago – Robert Johnson
  • Guitar Boogie – A. Smith
  • Johnny B Goode – C. Berry
  • Jumpin’ with Symphony Sid – Lester Young
  • Flip, Flop and Fly – Big Joe Turner
  • Rock around the clock – Bill Haley
  • Blue suede shoes – Carl Perkins
  • Lucille – Little Richard
  • Brand new Cadillac – Vince Taylor
  • Rock ‘n’ Roll – Led Zeppelin
  • Crazy little thing called love – Queen
  • Walk of life – Dire Straits

Musicisti Coinvolti

  • Chitarra Elettrica e Acustica: Luca Allievi
  • Pianoforte: Enzo Fornione
  • Basso Elettrico, Chitarra Elettrica e Narrazione: Francesco Bertone
  • Batteria: Paolo Molineri
  • Voce: Paolo Tarolli

 

Beatles, un'eredità che sa di leggenda

Il 5 ottobre 1962 usciva il primo 45 giri dei Beatles, ”Love Me Do”, prima pubblicazione ufficiale di un gruppo che aveva avuto il suo battesimo un paio di anni prima ad Amburgo. Questa data segna l’inizio di un incredibile viaggio musicale che porterà un quartetto formato da John Lennon, Paul Mc Cartney, George Harrison e Ringo Starr a cambiare per sempre il mondo. Rivoluzionari e puri, nessuno aveva mai scritto in passato come Lennon e McCartney che insieme a George Harrison e Ringo Star sono stati la sintesi di tutto quello che e’ avvenuto prima e sarebbe arrivato dopo. In meno di otto anni (la dichiarazione ufficiale dello scioglimento della band e’ del 10 aprile 1970), i Fab Four segnarono un’epoca nella musica, nel costume, nella moda e nella pop art e sono ritenuti un fenomeno di comunicazione di massa di proporzioni mondiali facilmente riscontrabile ancora oggi in tutto il mondo.

A livello commerciale, oltre ad essere gli artisti con il maggior numero di vendite nella storia della musica con oltre un miliardo di dischi venduti, sono diverse decine i record che i Beatles si sono aggiudicati negli anni così come i moltissimi premi, award e riconoscimenti assegnati ai quattro, tra cui il conferimento della medaglia che li portò a diventare poco più che ventenni Baronetti dell’Ordine dell’Impero Britannico nel 1965. La storia musicale dei quattro ragazzi di Liverpool è fatta di oltre 200 canzoni scritte fra il 1962 e il 1970 e di album che hanno segnato una rivoluzione culturale di portata mondiale e che, soprattutto nella seconda parte della loro carriera, hanno assegnato ai Fab Four il ruolo di veri pionieri e precursori per quanto riguarda le tecniche di registrazione innovative e all’avanguardia, sviluppate negli storici Abbey Road Studios. Senza tener conto delle raccolte, i Beatles pubblicarono in totale 13 album e la loro filmografia comprende ben 5 film, ”A Hard Day’s Night”, ”Help!”, ”Magical Mystery Tour”, il film d’animazione ”Yellow Submarine” e ”Let It Be”, con la testimonianza del loro famoso ultimo concerto sul tetto della Apple.

Da quando l’8 maggio 1970 è uscito ”Let It Be”, ultimo disco dei Beatles pubblicato successivamente all’annuncio ufficiale dello scioglimento della band, che comprende capolavori quali ”Across the Universe”, ” Let It Be”, ”I’ve Got a Feeling”, ”The Long and Winding Road” e ”Get Back”, si sono succedute raccolte e ripubblicazioni che anche nel nuovo millennio, hanno continuato a suscitare grandi entusiasmi e buoni riscontri sia in termini di critica che di pubblico.

Il Progetto

La Fondazione Fossano Musica ha ideato un evento musicale per rendere omaggio ad una delle Band più importanti della storia della musica leggera: i Beatles.

Il progetto prevede la realizzazione di un concerto interamente dedicato alla Band di Liverpool; i musicisti professionisti della Fondazione Fossano Musica presenteranno alcune tra le più belle e famose canzoni dei Beatles arrangiate per orchestra di archi e fiati. Lo spettacolo, pensato in occasione del 50° anniversario dell’uscita del primo singolo, racconta non soltanto la storia del gruppo, ma si prefigge di presentare le conseguenze sociali e culturali generate dal "ciclone” Beatles.

Programma Musicale

  • Love me do
  • Drive my car
  • Help!
  • Day tripper
  • Paperback writer
  • Panny Lane
  • Eleanor Rigby
  • Michelle
  • Hey Jude
  • Get back
  • Here comes the sun
  • Come together
  • Ticket to ride
  • Yesterday

 

The Movie Song

La Fondazione Fossano Musica ha ideato un evento musicale per rendere omaggio ad una serie di compositori che, grazie al loro operato, hanno creato la colonna sonora di alcuni dei più celebri film appartenenti alla storia del cinema internazionale. Il progetto prevede la realizzazione di un concerto interamente dedicato alle colonne sonore; i musicisti professionisti della Fondazione Fossano Musica presenteranno alcune tra le più belle e famose canzoni arrangiate per orchestra di archi e fiati.

Programma Musicale

  • The Pink Panther Theme 
  • Maniac
  • Your Love
  • Time of my life
  • My Immortal
  • Kiss from a rose
  • Moon River
  • Sky Fall
  • The power of love
  • Beautiful that Way
  • I see you
  • Mission impossible theme
  • Bring me to life
  • Eye of the tiger
  • Hot stuff
  • Think

Organico

Archi: 2 violini, viola e violoncello

Fiati: 4 sax, 2 tromboni, tromba

Chitarra Elettrica: Luca Allievi

Pianoforte e Tastiere: Enzo Fornione, Andrea Stefenell

Basso Elettrico: Francesco Bertone

Batteria e Percussioni: Carlo Gaia

Voci: Raffaella Buzzi e Guido Giordana

 

The Musicals

“The Musicals” è un concerto-spettacolo che vuol essere un omaggio al genere musicale stesso; un grande viaggio attraverso alcuni dei musical più amati e celebri di sempre.

La scelta di accostarsi a questo genere musicale nasce dalla necessità di rinnovarsi continuamente, senza perdere la propria identità, ma tenendo fede al proprio compito di divulgazione della musica rendendo più accessibili pagine musicali che altrimenti sarebbero forse per pochi.

“The Musicals” porta in scena un’ampia rosa di brani diversi tra loro per sonorità, sfumature, stile, trama ed epoca, al fine di far conoscere al pubblico quante più sfaccettature possibili di un genere tanto complesso e variegato. L’idea di fondo dello spettacolo è dunque quella di evocare sul palco le atmosfere proprie delle canzoni proposte e dei musical a cui appartengono, con l’intento di suscitare nello spettatore la più ampia gamma di emozioni. Non si tratta di un tentativo di “messa in scena” a copia dell’originale, ma di una rappresentazione originale dove, pur mantenendo tutti gli elementi propri del genere, è la musica la vera grande protagonista.

Il concerto inizia sulle suadenti note jazz di “Chicago” con “Ouverture- Al that jazz”. Dagli anni ’20 si fa un balzo temporale fino agli anni ’50 con “Evita”, di cui viene proposto il celeberrimo “Don’t cry for me Argentina”, in cui Eva Peron parla alla folla dei descamisados dal balcone della Casa Rosada. Cambia l’ambientazione ma non l’autore, ed è sempre di Andrew Loyd Webber il musical “Il Fantasma dell’Opera”, eccezionale connubio tra rock e musica operistica e a tutt’oggi il musical più longevo di tutti i tempi.

La seconda metà della prima parte del concerto è dedicata ai bambini, con i musical tratti dai film di animazione Disney. Si passa così dall’ indimenticabile “ballo” sulle note del duetto “E’ una storia sai” de “La bella e la bestia”, al “Il Re Leone” che ci porta nella Savana con due brani corali di grande impatto e dalle sonorità afro: “L’amore è nell’aria stasera” e “Il cerchio della vita”.

La seconda parte dello spettacolo si apre sulla Parigi del 1482 e sulle vicende del Gobbo di Notre Dame di Victor Hugo. Due i brani tratti dal celebre musical di Cocciante: “Il tempo delle Cattedrali”, ouverture di “Notre Dame de Paris”, e “Zingara” con le sue atmosfere gitane.

E’ poi la volta di un omaggio al fantasioso musical “Cats”, che trae ispirazione da un libro di poesie sui gatti, con la struggente “Memory”.

Cambio radicale di registro con una sequenza di brani dal ritmo serrato e coinvolgente che ha inizio negli anni ’60 fino a ricondurci ai giorni nostri.  Si inizia con “Move”, tratto da “Dreamgirls”, musical che trae spunto dalla vera storia di Diana Ross e delle Supremes. A seguire il brano “Cinema Italiano” tratto da “Nine”, musical che omaggia il cinema italiano di ispirazione Felliniana.

La conclusione è affidata a “Fame” e “I sing the body electric”, tratti da “Saranno famosi”, in cui è il musical che omaggia se stesso, narrando la storia di un gruppo di studenti che scelgono questa carriera artistica.

Al termine non può mancare il gran finale a sorpresa, affidato ad uno dei brani che hanno fatto la storia del musical: “Jesus Christ Superstar“.

In sintesi, il fine ultimo di questo spettacolo non è quello di proporre una replica “tout court” di spezzoni di musical famosi, bensì di dare al pubblico un assaggio delle potenzialità di questo genere di spettacolo, suscitare nel pubblico la curiosità di approfondire l’ascolto delle singole opere,  perseguendo così quello che è da sempre compito primario delle scuole di musica: portare e trasmettere la cultura musicale tra la gente.

Programma Musicale

  • Overture /All that Jazz
  • Maria
  • Don’t Cry for Me Argentina
  • Il Fantasma dell’Opera
  • È una Storia Sai
  • L’Amore è nell’Aria Stasera
  • Il Cerchio della Vita
  • Le Temps De Cathedrales
  • Bohemienne
  • Memory
  • Move
  • Cinema Italiano
  • Fame
  • I Sing the Body Electric
  • Superstar

 

Evergreen, musiche senza tempo

Si tratta di un concerto interamente dedicato a quelle musiche, motivi e melodie che sono rimaste nella storia della musica leggera nazionale ed internazionale; dai Led Zeppelin a Domenico Modugno, da Sergio Mendes ad Adriano Celentano passando per i Police, M. Jackson e i Pink Floid. Insomma ogni gusto musicale verrà soddisfatto.

Il progetto vedrà la partecipazione di circa 120 studenti che comporranno l’Orchestra Ritmo-Sinfonica FFM.

Arrangiamenti dei brani e direzione dell’orchestra sono affidati al M° Gianni Virone.

 

La musica che gira intorno

Si tratta di un evento di grande portata che appalesa, ancor di più, il "momento" concertistico e musicale quale ideale "intermezzo" del percorso didattico portato avanti nell'ambito dell'anno scolastico. Con la collaborazione di insegnanti ed allievi verrà messo in scena un concerto interamente dedicato a quelle musiche, motivi e melodie, che sono diventate, nel corso degli anni, parte integrante della storia italiana; il repertorio spazierà da Lucio Battisti ai Matia Bazar, da Elisa a Fiorella Mannoia, da Gianna Nannini a Fabio Concato. Il progetto prevede la partecipazione di docenti e studenti che andranno a comporre l'ensemble: si tratta di un'esperienza molto importante che consentirà loro di mettersi in gioco live con un ruolo ben determinato all'interno dell'orchestra.

 

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