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Massimiliano Genot - Piano summit

Concerti

Piano Summit - Massimiliano Genot

Concerto dedicato al M° Piero Rattalino

 

PROGRAMMA

Stefano Golinelli: (1818-1891) Souvenir de Macbeth 

Joachim Raff: (1822-1882) Parafrasi da salon d’ après verd: Largo del Finale Secondo da “La Traviata” 

Hans von Buelow: (1830-1894) Erinnerungen aus “Un Ballo in Maschera” Op. 17 

Giuseppe Unia: (1818-1871) Trascrizione dal “Don Carlo” di Verdi  

Beniamino Cesi: (1845-1907) Minuetto dall’ Atto terzo del Falstaff, libera trascrizione per pf.  

Franz Liszt: (1811-1886) Reminiscenze dal Simon Boccanegra  

Massimiliano Genot: (1968) “La quiete dopo la tempesta” Parafrasi da concerto da “Otello” 

 

Il programma esplora il ricchissimo mondo delle parafrasi operistiche dalle opere di Verdi, con alcune prime riprese contemporanee (come la trascrizione dal Don Carlo di Giuseppe Unia “Pianista alla corte del Re D’Italia, ed il Minuetto dal Falstaff di Beniamino Cesi, fino al più recente omaggio al genere dello stesso pianista, Massimiliano Genot). L’opera verdiana accese la fantasia di numerosi virtuosi della tastiera, con esiti sempre diversi e perlopiù stimolanti, a seconda del pianismo e dell’intelligenza compositiva dei trascrittori, ma soprattutto a seconda della platea dei destinatari. In questo caso si tratta rigorosamente di addetti ai lavori, di professionisti della tastiera, non certo del pubblico dei dilettanti, per i quali erano confezionati, spesso da mano anonima, altri prodotti editoriali: le più o meno insipide (e famigerate!) “riduzioni” pianistiche.

Con l’ambiziosa Grande Fantaisie sur desmotif de l’Opera Ernani de Verdi risulta evidente il tentativo del piemontese Giuseppe Unia di conquistarsi un posto al sole tra la folta schiera dei pianisti-compositori europei di metà Ottocento. Il brano si apre “Fantasticando”, ma, dopo poche battute, è palese il preciso tributo che Unia rende, attraverso Verdi, alle fonti lisztiane del suo pianismo, in quanto il motto iniziale riprende chiaramente il motto del Commendatore nell’introduzione delle lisztianeReminiscenze dal Don Giovanni, con qualche variante di strumentazione. Doppio debito, dunque: di Verdi verso Mozart e di Unia nei confronti di Liszt. E così Unia, pur avendo studiato con Hummel a Weimar, non rimane ancorato alle radici neomozartiane del suo maestro, ma decide di avventurarsi nei meandri della scrittura trascendentale dei ruggenti anni ’30 dell’Ottocento, confrontandosi con un nutrito repertorio di tecnicismi: un crescendo rossiniano di passi sempre più impervi, sino al “Finale militare”, che ben si confà a colui che fu nominato “pianista del Re d’ Italia Vittorio Emanuele II” ossia il sovrano che insieme a Garibaldi unificò il paese in punta di spada. Di Joachim Raff è soprattutto nota la collaborazione offerta a Liszt nella strumentazione dei suoi poemi sinfonici, collaborazione che lasciò dietro di sé non pochi strascichi polemici, anche se il compositore svizzero si distinse pure nel campo pianistico e della musica da camera, come la parafrasi da Traviata lascia ben intendere. Hans von Bülow, genero di Liszt, fu nominato “pianista del Re di Baviera” pare sotto raccomandazione di Wagner, che, così dicono le malelingue, poteva avere a Monaco più occasioni di incontrare Cosima Liszt. È probabile che Bülow suonasse davanti al giovane monarca, Ludwig II, questa trascrizione da Un Ballo in Maschera considerata una delle opere più vicine allo spirito del Tristano, per la sua tinta malinconica, pur animata da spunti folli ed ironici, come l’aria “È scherzo o è follia”. Ciò che sembra affascinare il pianista prussiano è la densità polifonica dei concertati verdiani, che egli ulteriormente arricchisce nel finale con originali sovrapposizioni tematiche. Beniamino Cesi, noto agli addetti ai lavori più per il suo monumentale trattato di tecnica pianistica in dodici volumi che per la sua attività compositiva, è uno dei pochissimi ad averci consegnato una trascrizione pianistica dall’opera Falstaff.

 

Massimiliano Génot, nato nel 1968 a Pinerolo, inizia precocemente lo studio della musica presso il locale Civico Istituto Musicale Corelli con Roberto Musto e, incoraggiato da Georgy Cziffra che lo segue presso la sua Fondazione a Parigi, si diploma in Pianoforte a sedici anni col massimo dei voti sotto la guida di Gianni Sartorio al Conservatorio “G. Verdi” di Torino, presso il quale, pur iniziando subito il perfezionamento pianistico, si diploma anche in Composizione con Gilberto Bosco e Riccardo Piacentini, e consegue  la Maturità Classica  a pieni voti.

Diploma di Eccellenza al termine del primo periodo di perfezionamento con Aldo Ciccolini presso l’Accademia Internazionale Superiore “L. Perosi” di Biella, è seguìto anche da Agostino Orizio, allievo di Arturo Benedetti Michelangeli, e da Maria Tipo che lo ammette nel suo corso triennale di Virtuosité al Conservatorio Superiore di Ginevra, ottenendo il “Premier Prix de Virtuosité avec distinction” ed il “Prix Filipinetti”.

Diploma di Concertismo” presso la Fondazione Musicale “S. Cecilia” di Portogruaro con Piero Rattalino,  conclude i suoi studi con il Diploma dell’Accademia di Imola “ Incontri col Maestro”, scoprendo la scuola russa con Lazar Berman, e l’approccio storico analitico dell’interpretazione ancora con Piero Rattalino.

In particolare, in seguito agli studi virtuosistici, nasce la prima registrazione assoluta de “La Scuola della Velocità” op. 299 di Carl Czerny, secondo i metronomi originali, insieme agli Studi op. 6 di Franz Liszt (CD Phoenix Classics). Il CD riceve un premio della Fondazione Caruso e numerosi apprezzamenti da parte della critica.

Premiato in numerosi concorsi, nazionali ed internazionali, tra i quali il Ferruccio Busoni di Bolzano 1994, il “Rina Sala Gallo” di Monza, l’“Alfred Cortot” di Milano, il “Mavi Marcoz” di Saint Vincent e l’“Arcangelo Speranza” di Taranto, svolge intensa attività concertistica  in Italia e all’estero. Ha suonato per il Maggio Musicale Fiorentino, per Settembre Musica e il Teatro Regio di Torino, la Sagra Musicale Malatestiana, l’Accademia di Musica del Montenegro, per l’Università Bocconi di Milano,  il Politecnico di Torino, la Scuola Normale di Pisa, in Brasileper l’“Oficina de Musica de Curitiba” (dove ha tenuto masterclass come visiting professor), l’Università di Coimbra, per la Mushashino Foundation di Tokyo, il Mittelfest, il Teatro La Fenice di Venezia, allaMusikhalle di Amburgo, al Gasteig di Monaco, alla Konzertsaaldi Friburgo, al Museo Chopin di Varsavia e all’Accademia Musicale di Cracovia, e di recente in Vietnam, in Argentina, Ecuador, etc. Nell’agosto 2016 ha partecipato all’inaugurazione dell’Art City Center di Jinan inCina con un concerto all’aperto seguito da migliaia di persone e trasmesso dalla televisione cinese. Come solista con orchestra con lOrchestra Sinfonica “Arturo Toscanini di Parma, l’Orchestra del Festival Internazionale di Brescia e Bergamo “A. B. Michelangeli”, l’Orchestra Sinfonica Siciliana, la Savaria Orchestra in Ungheria, la Sinfonica Nazionale dell’Ecuador, lOrchestra Bruni di Cuneo, con la quale in particolare, sotto la direzione del M° Claudio Morbo,  ha messo in repertorio alcuni dei più importanti concerti, quali Totentanz di Liszt, i concerti di Chopin, il Concerto in sol di Ravel  ed il secondo concerto di Rachmaninov. Per la sua interpretazione di Rachmaninov ha ricevuto nel 2016 il Premio Federico Ghedini dalla Fondazione Delfino di Cuneo e riceve altresì dalla sua città natale il Premio Pinarolium per la sua attività artistica in Italia e all’estero.

Dal 1995 si avvicina alla ricerca di Flavio Ponzi, pianista e restauratore, sul riutilizzo dei pianoforti dell’epoca romantica e si esibisce con lui, presso il Teatro Comunale di Bologna, nell’esecuzione della “Petite Messe Solennelle”, su pianoforti appartenuti a Rossini, a Chieti per il Festival Pergolesi Spontini, al Teatro dell’Opera di Roma, in un programma di parafrasi, su strumenti storici Erard e Pleyel, etc..

Per l’Accademia Pianistica di Imola ha ideato e coordinato numerosi cicli di conferenze–concerto sulla storia del pianoforte, che hanno conosciuto notevole successo di pubblico, e che sono state replicate a Macerata per l’Ente Sferisterio-Università, a Vicenza per il Centre Culturel Français e a Roma per l’Accademia di Francia a Villa Medici. E’ stato più volte ospite a Tivoli dei concerti lisztiani a Villa d’ Este, ed invitato dal maestro Michele Campanella a partecipare all’ Integrale di Liszt all’ Accademia di Santa Cecilia, e presso Villa Pignatelli a Napoli.

Borsista dell’Associazione Wagner di Venezia, le sue trascrizioni da opere wagneriane e verdiane sono presentate a Bayreuth, e registrate sul pianoforte di Richard Wagner a Villa Wahnfried. Sempre a Bayreuth, per la Wernersche Verlagsgesellschaft registra un CD con i melologhi di Franz Liszt insieme al baritono Franz Mazura, su pianoforte Steingraeber&Söhne del 1877 appartenuto a Liszt.

Pianist opera-coach all’Altamura Academy del New Jersey nel 2001, frequenta il repertorio liederistico e incide, con il soprano Anja Kampe, i Lieder e le liriche di Leone Sinigaglia, in prima assoluta con l’etichetta Stradivarius.

Direttore artistico dell’“Associazione per la Riscoperta del Patrimonio Musicale Piemontese” dal 2005 al 2014, con la sorella violinista Alessandra, registra le musiche per pianoforte e per violino e pianoforte del compositore piemontese Leone Sinigaglia per le edizioni Brilliant Classics.

Nell’inverno 2011-2012 dirige la rassegna “Franz Liszt: un musicista per l’Europa”: quindici appuntamenti che hanno incluso concerti, seminari e letture, in collaborazione con numerose istituzioni culturali torinesi, e con l’antica casa di pianoforti Steingraeber&Söhne e del suo rappresentante italiano, la ditta Fratelli Bergamini. Per l’occasione viene trasportato in Italia il pianoforte Steingraeber del 1877, suonato più volte da Liszt durante i suoi soggiorni a Bayreuth.

Nel 2015 organizza “Piano futuro: innovazione e didattica” sempre in collaborazione con la ditta Fratelli Bergamini e la Steingraeber&Söhne  che presentava il nuovo pianoforte da Concerto con il Pedale Sordino.

Ha tenuto lezioni-concerto al Dams di Torino e, nell’ambito del programma Erasmus, master class e concerti al Conservatorio Reale di Bruxelles, all’Accademia Nazionale Jan Paderevsky di Poznan, all’Accademia Nazionale di Danzica e all’Università Yldiz di Istanbul, alla “Oficina de Musica de Curitiba” e nel 2019 viene chiamato a far parte della giuria del Concorso Internazionale Viotti di Vercelli.

Nel 2020, registrato a due e quattro mani col pianista jazz Emanuele Sartoris, esce il cd “Totentanz. Evocazioni lisztiane”, per la casa “DODICILUNE”, recensito molto favorevolmente dalle più importanti riviste musicali italiane, sia del settore classico che jazz. Il cd si avvale di una doppia introduzione, a cura di Paolo Fresu e di Rossana Dalmonte, direttrice dell’Istituto Liszt di Bologna.

Continuando la ricerca sui compositori piemontesi dimenticati, nel 2021, con il pianista Andrea Vigna-Taglianti, incide musiche di Giuseppe Unia (1818-1871), pianista-compositore di corte di Sua Maestà il Re d’Italia, che suscita grande interesse da parte del pubblico e della critica.

Scrive di pianoforte per il mensile Musica, mentre le sue composizioni pianistiche sono edite da Sconfinarte.

Docente di Pratica pianistica presso il Conservatorio “G. Verdi” di Torino, affiancando corsi specialistici di Tecnica Pianistica e di Improvvisazione crossover, collabora con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai: recenti le produzioni della Messa da Requiem di Verdi, lo Stabat Mater di Rossini e la Creazione di Haydn sotto la direzione di James Conlon.

 

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